Nata e cresciuta in Ticino, in un piccolo paese del Locarnese, e ispirata dalle esperienze di amici e conoscenti all’estero, nel 2014 ho deciso di partire da sola per il mio primo viaggio al di fuori dall’Europa, con l’obbiettivo di imparare lo spagnolo, la mia lingua preferita da sempre. Questo viaggio si è poi trasformato in un giro del mondo!
Terminata la Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo di Bellinzona e dopo aver lavorato per alcuni mesi, ho avuto modo di partire per la Costa Rica, e più precisamente per Playa Tamarindo (meta turistica marittima) dove ho effettuato il mio primo soggiorno linguistico. La Costa Rica è denominata anche la “Svizzera dell’America Latina”, ma posso garantirvi che il tenore di vita è molto diverso (nonostante sia elevato per gli standard latini) e che l’impatto culturale è comunque forte, soprattutto per un Europeo.
Fin dal primo giorno, mi rendo conto che l’avventura è iniziata. Arrivata all’una di notte all’aeroporto, sono stata accompagnata (tramite il trasferimento organizzato della scuola) dalla capitale a un paesino di mare chiamato Villareal, dove abita la mia famiglia ospitante. Fa un caldo umido incredibile. Il responsabile mi parla in spagnolo, e dopo circa tre ore di viaggio su strade sterrate e piene di buchi, arrivo a quella che per il prossimo mese sarà la mia casa. La mia mamma ospitante, Maria, mi accoglie e mi mostra la mia camera – anche lei mi parla solo in spagnolo! Fa un caldo incredibile. Faccio la doccia con l’acqua fredda, l’acqua calda non esiste. La mia camera è piccola e ho solo un ventilatore per rinfrescarmi. Alle 04:00 del mattino mi svegliano i versi di cani, uccelli e galline, mi riaddormento e alle 06:00 nuovamente mi sveglio a causa di un bus che vende frutta con il megafono. Finalmente alle 07:00 mi alzo per fare colazione a base di riso con fagioli (piatto tipico chiamato gallo pinto), un uovo fritto e una banana. Finita la colazione, mi riempio di crema solare (come consigliato dalla mamma ospitante) e con il bus parto per Playa Tamarindo per il mio primo giorno di scuola. Sono emozionata, le lezioni cominciano e inizia la mia vita da studente alla scoperta della cultura di questo bellissimo paese. A scuola conosco studenti da diverse parti del mondo!
Una bellissima prima esperienza all’estero che, dopo aver raggiunto un buon livello linguistico, ho deciso di trasformare in un viaggio sperimentando per la prima volta il cosiddetto backpacking, per scoprire anche i paesi vicini: Panama e Nicaragua. In questi mesi ho conosciuto persone da tutto il mondo, ma soprattutto, grazie allo spagnolo che ho imparato durante il corso, moltissimi locali. Dalle persone del posto non ho imparato solo a parlare molto bene spagnolo, ma anche a cucinare, a ballare e a vivere con uno spirito nuovo, semplice e allegro.
Tornata in Ticino dopo tre mesi all’estero, ho avuto la fortuna di cominciare subito a lavorare e dopo poco tempo mi è stata concessa la possibilità di ripartire per altri tre mesi durante l’inverno. È così che, tutta felice, rifaccio le valigie e riparto per il Sud America. Questa volta non son più sola, ma con un’amica norvegese che ho conosciuto in Costa Rica durante il mio soggiorno linguistico, un ragazzo cileno e un ragazzo panamense (conosciuti durante il viaggio a Panama).
Come prima meta scegliamo di tornare a Panama, poi partiamo alla scoperta di Cile, El Salvador, Honduras, Guatemala, Belize, Messico e Cuba, percorrendo questi paesi via terra tramite bus di lunga distanza. Nonostante siano paesi confinanti, mi sono trovata a confronto con situazioni politiche e sociali molto diverse. Ho scoperto diversi paesaggi e gioielli naturali come le rovine Maya in Guatemala e Messico, l’incredibile Blue Hole in Belize, le piantagioni di caffè e cacao in El Salvador e Belize, le montagne della Patagonia, i laghetti e i fiumi verdi smeraldo del Guatemala. Mi sono ritrovata a scoprire queste culture circondata da persone raggianti e umili, senza mai avere problemi di sicurezza.
Al mio ritorno, dopo queste esperienze in Centro e Sud America, il viaggio è diventato, oltre che passione, anche lavoro: è così che ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare per ESL Soggiorni Linguistici come consulente di viaggio nella sede di Bellinzona. Dopo un bellissimo anno di lavoro, ispirata dalle molte partenze dei miei clienti giovani e adulti, ho deciso di partire nuovamente – questa volta per un giro del mondo di circa un anno, in solitaria e senza data di ritorno.
Ho deciso di iniziare dal Brasile, naturalmente con un corso di portoghese perché dalle ultime esperienze so che sapere la lingua del posto è fondamentale! Nonostante il Brasile sia particolarmente conosciuto per la sua pericolosità, inizio a esplorarlo in lungo e in largo per tre mesi senza mai riscontrare problemi. Anzi, ho l’opportunità di conoscere le persone più empatiche e solari conosciute fino a questo momento durante i miei viaggi. Dal Brasile mi sposto in Bolivia, nella città La Paz, situata a 3’640 m sul livello del mare: subito si sentono gli effetti di essere a quest’altitudine. Da La Paz parto per un lungo viaggio in bus verso Cusco, in Perù, dove mi trovo con diversi amici ticinesi per festeggiare il Capodanno. Iniziato il nuovo anno, proseguo il viaggio da sola tra gli antichi territori peruviani, ricchi di storia e cultura Inca. Ritorno quindi in Bolivia per poi procedere verso nord raggiungendo l’Ecuador: un paese con una grande varietà di paesaggi incantevoli e unici. Continuo il mio viaggio verso nord e arrivo in Colombia, dove mi accoglie una popolazione molto gentile e sempre pronta ad aiutare il prossimo, come anche un paese ricco di panorami mozzafiato. Sono passati già sei mesi dall’inizio del mio viaggio e decido di rientrare dalla Colombia in Brasile, questa volta via battello attraversando la foresta lungo il Rio delle Amazzoni: esperienza unica e indimenticabile che mi permette di scoprire i segreti e l’unicità di questo territorio.
Lascio l’America Latina e volo prima in California e poi in Florida per un mese e mezzo – un mondo molto diverso rispetto a quello che mi sono abituata a vivere negli ultimi sei mesi. Gli Stati Uniti d’America sono un paese sviluppato con una bellissima costa e parchi nazionali enormi, ma è difficile viaggiare senza un’automobile privata. Ho la fortuna di conoscere un ragazzo francese, e insieme decidiamo di partire in automobile alla scoperta della costa, di grandi città come Las Vegas, San Diego e San Francisco, e degli immensi parchi nazionali Yosemite e Sequoia. Dalla West Coast volo poi a Miami, e dopo essermi goduta qualche giorno di festa e spiaggia a Miami Beach, decido di tornare in Giamaica. Considerata la mia passione per la musica raggae, l’interesse per la religione rastafariana, la purezza dei luoghi, i prodotti autoctoni e la popolazione viva ed energetica, avevo già avuto modo di visitare la Giamaica nel 2016 per una vacanza di due settimane. Al di fuori dei conosciuti “Resort All Inclusive” non si vedono altri turisti; è quindi molto bello fare backpacking in questo paese ancora tutto da esplorare.
Dalla Giamaica decido dunque di prendere un volo alla riscoperta dell’Asia, dove non sono mai stata prima d’ora. Per altri tre mesi viaggio per il continente asiatico, comincio dalla Tailandia, seguita dalla Cambogia, il Vietnam e l’Indonesia. Un viaggio molto diverso rispetto al Sud America, le persone sono molto rispettose, più timide e sensibili. Purtroppo questa volta non parlo la lingua del posto, mi dispiace non poter percepire ciò che accade intorno a me o poter partecipare a una chiacchierata tra locali. I paesaggi anche qui sono stupendi, c’è ancora tanto che, nonostante abbia già viaggiato molto, continua a stupirmi. Rimango molto colpita dall’atrocità dell’epoca della dittatura dei Khmer Rossi in Cambogia. La popolazione umile e cordiale, nonostante segnata a vita dai ricordi di questa guerra, ti accoglie felice e sempre sorridente. Dell’Indonesia, invece, non smettono di stupirmi i paesaggi unici, e anche qui trovo una popolazione sorridente e accogliente. Per la prima volta mi trovo a contatto stretto con una nuova religione: l’Islam. Mi trovo bene a conoscere questa cultura, condividere opinioni e vivere con persone musulmane.
Ultima destinazione del mio giro del mondo: l’Australia. Per un mese e mezzo ho esplorato questo paese in automobile, attrezzata dell’equipaggiamento necessario per fare campeggio e accompagnata da due amiche (una ragazza svizzera e una norvegese) con cui avevo già viaggiato anche in Colombia. Per me è un’esperienza completamente nuova: un paese enorme, tutto percorribile in macchina, ben organizzato con barbecue, campeggi ovunque e un paesaggio incredibilmente variegato che cambia da un clima tropicale al clima arido dell’outback
Mi diverto molto ed è un’avventura vera e propria! Imparo a fare campeggio, a guidare senza investire canguri, wallaby o wombat, e in un mese e mezzo guido per più di 11’000 km percorrendo tutta la costa da Cairns fino a Adelaide. Attraverso poi l’outback australiano facendo tappa all’Uluru National Park per vedere l’imponente l’Ayers Rock, e poi ritorno a Cairns, da dove avevo cominciato il mio viaggio in Australia. Penso che potrei scrivere un libro comico su tutti gli avvenimenti che mi sono successi durante questo viaggio! E quando sento gli ultimi giorni di viaggio avvicinarsi, non sono triste, ma ripenso con felicità a tutti gli incontri che ho fatto, agli insegnamenti che ho ricevuto durante quest’anno, e tanti ricordi riaffiorano.
Continuerei a viaggiare per altri mesi, forse anche anni, ma a casa mia, nella nostra piccola, tranquilla e sicura Svizzera, c’è qualcuno che mi aspetta e, oltre a famigliari e amici, anche il lavoro dei miei sogni come consulente di viaggio presso ESL Soggiorni Linguistici. Nonostante non sarò io a viaggiare in prima persona, questo lavoro mi permette di tenere vivi tutti questi ricordi e di trapassare più conoscenza, passione e consigli possibili ai miei clienti viaggiatori, ai quali consiglierò certamente un giro del mondo!
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