La scoperta di un nuovo Mondo. Ecco cos’è stato ogni giorno passato in questo emisfero per me. Qui, nella Città Madre, così diversa da ogni posto io abbia mai esplorato. Una settimana del mio soggiorno linguistico a Città del Capo è appena passata, ed è superfluo dire che in realtà mi sembra di essere qui da mesi – per l’intensità con cui ho vissuto ogni avventura, risata, sguardo o posto.
È ciò che Città del Capo ti spinge a sentire che fa la differenza da tutto il resto, a partire dalla sua parte più antica, che è qui da ancor prima che lei stessa si venisse a formare: la natura che avvolge la città. Sin dal primo giorno del mio soggiorno linguistico a Città del Capo, ho avuto modo di ammirare alcuni dei posti più belli che l’intero Sud Africa possa offrire: dalle forti onde che si abbattono sul Capo di Buona Speranza, dove si incontrano l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano, alle colonie di pinguini africani di Simon’s Town, passando per i babbuini in mezzo alla strada e alle antilopi fra le colline! Non riuscivo a credere a ciò che stavo vivendo.
Per non parlare di quando ho avuto la possibilità di sfidare me stesso sulla via per Lions Head, uno dei picchi che vegliano sul centro cittadino. Parlo di “sfida” perché una delle mie paure più grandi è sempre stata quella delle altezze, o meglio, la paura di cadere ogni qual volta mi fossi trovato a più di un metro da terra! Ebbene, superare rocce smussate dal calpestio e dal vento, scalando pareti verticali aggrappato a catene e maniglie, e farcela fino in cima, ha davvero abbattuto più di un muro dentro di me. Non scorderò mai il panorama da quella cima! In realtà, non credo potrò mai dimenticare nulla di questo soggiorno linguistico a Città del Capo, neanche il più piccolo dettaglio. Soprattutto perché tutto quello che ho vissuto fino ad ora, ho avuto la possibilità di condividerlo con persone straordinarie!
Il secondo giorno passato qui in Sud Africa, ho cominciato le lezioni presso la scuola di inglese EC Cape Town, e lì mi son trovato in un melting pot di culture, dall’estremo Est all’estremo Ovest. Ragazzi pronti a studiare una nuova lingua per conoscere di più del Mondo, poter comunicare e stringere legami con più individui e scoprire le loro storie. Tutto ciò ha dell’incredibile! E ovviamente, ritrovarsi mattina e sera con occhi nuovi intorno, ti porta a vedere tutto diversamente, come se ci fossero più colori, più sfumature.
Mi son ritrovato ad esplorare la città con ragazzi dalle nazionalità più disparate, scoprendone le zone più caratteristiche ed assaggiandone i piatti tipici. Come una sera passata con una ragazza peruviana, un ragazzo francese e un brasiliano in uno dei quartieri più rinomati per la movida serale, Waterfront… Senza neanche accorgercene, eravamo già seduti addentando carne di antilope – uno dei sapori migliori che io abbia mai provato! Per quanto riguarda i piatti tipici però, non è finita qui: molti di questi sono a base di carne di ogni tipo (e intendo davvero di ogni tipo!) e ho avuto occasione di provare altri due cibi che mi hanno lasciato a bocca aperta: gli spiedini di struzzo e il filetto di… coccodrillo! Ebbene sì, proprio questi due tipi di carne, così particolari rispetto a ciò che ho sempre mangiato in Europa.
Ciò che ha reso questi ultimi due cibi così speciali però, è stato tutto ciò che stava accadendo intorno: un safari! Per due giorni interi, ho vissuto una delle esperienze più incredibili della mia vita. Partito all’alba con dieci nuovi compagni appena conosciuti, ma con i quali mi son trovato subito in sintonia, abbiamo cominciato un viaggio che ci ha portato ad uno spettacolo unico: rinoceronti, gnu, giraffe, antilopi, bufali, leoni ed elefanti liberi in questa immensa riserva naturale. Pura gioia, in particolare per gli elefanti – poter camminare con loro, osservarli e riuscire perfino ad accarezzarli! Uno dei miei sogni di sempre finalmente realizzato, così all’improvviso, in un posto così lontano. E come se tutto ciò non fosse stato abbastanza per farmi sentire l’uomo più felice del pianeta, abbiamo passato la notte condividendo storie e Amarula davanti ad un enorme falò al “BackPackers Paradise”, con viaggiatori che alloggiavano lì come noi.
La mattina dopo, dopo una visita a una “Ostrich Farm” e a un parco naturale, ci siamo incamminati verso la fine di questo road trip imboccando la “Route 62”, analoga alla “Route 66”. Montagne, panorami mozzafiato, canzoni, discorsi e risate a farci compagnia per tutto il viaggio, che ha anche segnato la fine dei miei primi sette giorni a Città del Capo. Non ci sarebbe potuta essere una maniera migliore per concludere la prima settimana del mio soggiorno linguistico a Città del Capo! Ancora scosso dall’emozione, son rientrato a casa dalla mia host family. Un viaggio che mi ha cambiato, e mi sta davvero cambiando!
Non dimenticatevi di seguire il soggiorno linguistico a Città del Capo di Andrea su Instagram, Facebook e Twitter!
What do you think?