John F. Kennedy, presidente degli Stati Uniti d’America, stava salendo le scale del Rathaus Schöneberg per tenere il suo discorso alla popolazione di Berlino Ovest, relegata nella parte occidentale della città da una follia ideologica e da un Muro, eretto due anni prima per separare l’Est dall’Ovest, per dividere strade, amici e famiglie sulla base di un criterio tanto semplice quanto spietato. Erano trascorsi vent’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e Berlino si trovava stretta nella morsa di due pensieri contrapposti. Come tutte le grandi tragedie della storia, le vittime delle macchinazioni politiche sono sempre le persone comuni, le stesse che stavano aspettando con trepidazione l’intervento del presidente americano.
Poco prima di rivolgersi al pubblico che si accalcava nella piazza sottostante, Kennedy si voltò verso il suo interprete e chiese di tradurre alcune frasi in tedesco. Era il 26 Giugno 1963 e, forse nemmeno lui ne era consapevole, ma il suo discorso di supporto a Berlino stava per entrare nella storia:
Duemila anni fa l’orgoglio più grande era poter dire “Civis Romanus sum”. Oggi, nel mondo libero, l’orgoglio più grande è dire “Ich bin ein Berliner”.
Gli appunti scritti di Kennedy per ricordarsi la pronuncia (archives.gov)
Il discorso del presidente venne accolto con entusiasmo e speranza dalla popolazione di Berlino, ma dovette aspettare fino al 1989 per abbattere il Muro e consegnare l’esperimento comunista ai grandi fallimenti sociali della storia. Ad ovest della Porta di Brandeburgo, tuttavia, la città non aveva smesso di sognare e da anni si preparava ad una clamorosa rinascita, ricoprendo il gusto per la vita che i ciechi movimenti politici avevano a lungo tentato di domare.
La rivoluzione artistica passa per la musica
Cos’hanno in comune Ziggy Stardust e gli abitanti di Berlino degli anni ’70? Assolutamente nulla!
A nessuno interessava chi fosse la rock-star britannica venuta da Marte, tanto meno se aveva bisogno di disintossicarsi dalla droga e dagli eccessi di una vita sregolata. Era proprio questo che David Bowie stava cercando, dopo aver compiaciuto il proprio ego in una città come Los Angeles, dove il culto della popolarità lo aveva trasformato in un semidio. Certo, cercare l’anonimato e impegnarsi ad assumere uno stile di vita più salutare può diventare piuttosto arduo, se il proprio compagno d’avventura si chiama Iggy Pop ed è altrettanto incline agli eccessi, ma è proprio qui che i due musicisti hanno prodotto i loro successi più sensazionali, come Low, Heroes e Lodger di Bowie e The Idiot e Lust for Life di Iggy Pop.
La città, evidentemente, non aveva calamitato l’attenzione dei due artisti solo per la sua atmosfera tranquilla, dove potevano passeggiare indisturbati e cambiare abitudini: la scena musicale di Berlino era qualcosa di mai visto o sentito prima, con gruppi come Kraftwerk e Neu! che avevano sdoganato un modo completamente diverso di fare musica, con sonorità futuristiche e testi introspettivi, diventando i pionieri della corrente elettropop e un autentico punto di riferimento per tutta la musica elettronica di fine anni ‘70 e degli anni ‘80.
Proprio come la Roma della “Dolce Vita”, la Parigi dei famosi “Anni Ruggenti” e la New York dello “Studio 54”, anche Berlino aveva trovato una sua dimensione culturale, diventando una città all’avanguardia con DJ, gruppi musicali e produttori internazionali, che giungevano da ogni parte del mondo per immergersi nel ricco calderone artistico e trarne ispirazione e popolarità. Oggi, Berlino offre spettacoli d’avanguardia e concerti imperdibili tutti i giorni della settimana, con eventi che possono andare avanti per 2 giorni di fila. Raccogliete tutte le vostre energie e tuffatevi nel cuore della festa!
Un museo d’arte contemporanea senza barriere
Foto: Davide Constanzo
Riunita Berlino Est con Berlino Ovest, fatto a pezzi il Muro che per anni le aveva divise e trasformato i calcinacci ricoperti di graffiti in tanti souvenir, per la gioia di turisti e nostalgici, la nuova capitale della Germania si trovava a contare un gran numero di palazzi desolatamente vuoti e inutilizzati, ultime vestigia di uno Stato improbabile crollato sotto i colpi della modernità. Questi edifici, che avevano ospitato le sedi istituzionali del governo, erano stati abbandonati da persone che potevano finalmente spostarsi da una parte all’altra della città, lasciando appartamenti spaziosi a prezzi stracciati. Un vero paradiso per la giovane comunità artistica locale, che qui poteva incontrarsi, condividere idee, allestire mostre, gallerie e laboratori.
Oggi, tutte queste gallerie d’arte sono minacciate dagli interessi economici di agenti immobiliari che desiderano trasformarle in appartamenti di lusso, ma l’ascesa di Berlino come capitale dell’arte d’avanguardia sembra inarrestabile.
La città sembra essere, infatti, un’infinita opera d’arte contemporanea, che avvolge i palazzi, crea forme, disfa i contorni e li ricrea a suo piacimento, si arrampica sui muri e ne abbatte di altri. Difficile non incappare in un laboratorio artistico in una qualsiasi strada di Berlino o resistere alla tentazione di entrare in una delle gallerie d’arte che compaiono e scompaiono nel giro di poco tempo, per il diletto dei loro artefici e la sventura di chi non riesce a restare al passo con la loro creatività. Moltissimi artisti internazionali scelgono Berlino come loro avamposto, per afferrare i dettagli che li circondano, trovare in essi il punto di partenza per dar vita ad una nuova corrente artistica e sperimentare ancora.
Partite alla scoperta di Berlino nel 2013
Foto: onnola
La storia insegna che l’età dell’oro, proprio per sua natura, ha una durata effimera, dopo la quale non possiamo fare altro che osservarne gli ultimi strascichi e ricordarla come un’epoca felice, una stagione fortunata e forse irripetibile. Chiedetelo ai grandi businessmen di oggi, che affollano i centri congressuali del mondo e ricordano gli anni ’60 con nostalgia, sperando di rivivere una seconda Woodstock.
L’età dell’oro è un periodo caratterizzato da innovazione e creatività, ed è certo, oggi a Berlino sta davvero accadendo qualcosa di straordinario, d’impareggiabile e memorabile, che dovete ammirare con i vostri stessi occhi per dire di averlo vissuto realmente.
Per maggiori informazioni su questa incredibile città, date un’occhiata alla nostra lista di dieci cose da fare a Berlino con meno di 20 Euro oppure scoprite di più sui nostri corsi di tedesco a Berlino.
What do you think?