Ci vengono spesso chieste informazioni sullo spagnolo usato in Spagna e quello parlato in America Latina. Nonostante esistano sostanziali differenze tra queste varianti di spagnolo, per prima cosa è bene chiarire che tutti gli ispanofoni possono comunicare tra loro senza problemi, da Cadice a Cuzco, da Salamanca a Santo Domingo. È esattamente la stessa situazione che vede un americano parlare con un britannico o un australiano… si capiscono!
In America Latina, la lingua viene chiamata español (spagnolo) in quanto importata dai colonizzatori spagnoli. In Spagna prende invece il nome di castellano (castigliano), riferendosi alla provincia della Castiglia, dove si ritiene abbia avuto origine. In Spagna, non si chiama español perché nel paese esistono altre lingue, come il catalano (o valenzano), il galiziano e il basco che, insieme al castigliano, fanno parte della famiglia delle lingue spagnole.
Detto questo, è vero che esistono alcune differenze tra lo spagnolo della Spagna e quello dell’America Latina. Senza contare che la lingua assume caratteristiche diverse a seconda dei singoli paesi dell’America Latina… e delle regioni della Spagna! Ma scopriamo insieme quali sono queste principali distinzioni:
Voseo
Ai tempi delle prime colonie, i conquistadores portarono nel Nuovo Mondo la lingua parlata in Spagna all’epoca, insieme ad altri elementi dei loro dialetti locali. Lo spagnolo delle colonie iniziò poi a svilupparsi in una direzione diversa rispetto al castigliano, anche a causa degli scarsi e frammentari contatti con la madrepatria; alcuni elementi dello spagnolo più antico vennero mantenuti, altri abbandonati. Uno degli esempi più emblematici è l’utilizzo della forma “vos”, in particolare in Argentina, Paraguay e Uruguay. Originariamente voce della seconda persona plurale, il “vos” era utilizzato anche come forma di cortesia della seconda persona singolare tra gli amici di famiglia. Era una forma molto comune nella lingua spagnola al tempo della Conquista delle Americhe; cadde poi in disuso in Spagna, ma continuò ad essere utilizzata nella regione del Río de la Plata. Oggi, come 150 anni fa, in un affollato café di Buenos Aires, è molto più probabile che ti venga chiesto “¿de dónde sos?” piuttosto che “¿de dónde eres?”.
L’utilizzo del “vos” e della sua particolare coniugazione sembra ora essere in crescita in alcune zone dell’America Latina, dove prima veniva utilizzato solo da piccoli gruppi, come Bolivia, Cile, Nicaragua e Costa Rica. Ma non preoccuparti, che tu usi il tú o il vos, ti capiranno ovunque!
Ustedes
Le varianti dell’America Latina non utilizzano il “vosotros” (seconda persona plurale, informale), preferendo il più formale “ustedes”. Questo significa che gli studenti in Spagna dovranno imparare una desinenza verbale in più.
Ad esempio, in Spagna si può dire ai propri amici “¿Cuál fue la última pelicula que visteis?” (qual è stato l’ultimo film che avete visto?), ma probabilmente ai nonni si dirà “¿Cuál fue la última pelicula que vieron?”. In America Latina, viene usata la seconda formula per entrambi i casi.
La forma “ustedes” viene utilizzata anche alle Isole Canarie; “vosotros” invece è diffuso solo alle Baleari e nella Spagna continentale. Anche se dovessi utilizzare solo la forma latinoamericana, gli abitanti della Penisola Iberica ti capiranno ugualmente. Anzi, forse ti considereranno solo molto educato!
Vocabolario
La stragrande maggioranza delle parole spagnole è universale, ma alcune non lo sono. Alcuni noti esempi sono: teléfono móvil/celular e ordenador/computadora, la cui seconda variante è quella utilizzata in America Latina. Ci sono poi moltissime parole che cambiano da un dialetto all’altro, come la parola “penna”: in Spagna si dice bolígrafo, in Cile si chiama lápiz pasta, in Argentina lapicera, e così via. Nel complesso, le differenze di vocabolario non sono poi tanto maggiori di quelle tra inglese britannico e inglese americano.
A questo punto, è doveroso un invito alla cautela. In Spagna, il verbo coger è molto diffuso, non solo per indicare il verbo “catturare”, ma anche per esprimere il concetto di “afferrare” o “prendere”. Ad esempio nella frase: “coger al toro por los cuernos”, letteralmente, “prendere il toro per le corna”. In America Latina, “coger” è un termine volgare usato per descrivere quello che, parafrasando, è l’atto di fare l’amore.
Pronuncia
Le maggiori differenze riguardano la pronuncia, ma anche in questo caso non sono poi così eclatanti. In molte zone dell’America Centrale, la “s” non viene sempre pronunciata e anche altre sillabe possono cadere. La doppia “L” (come in “llorar”), il cui suono equivale solitamente alla ‘j’ in Jacopo o alla ‘y’ in yoga, in Argentina si pronuncia come la seconda ‘g’ in garage.
Forse, la differenza più evidente tra la pronuncia in Spagna e quella in America Latina è la cosiddetta lisca o zeppola (anche se tecnicamente non lo è), diffusa a Madrid e in alcune altre zone della Spagna. La leggenda narra che sia dovuta a Re Ferdinando, il cui difetto di pronuncia veniva copiato dalla nobiltà spagnola. Come spesso accade, la leggenda non corrisponde alla realtà. È infatti molto più probabile che questa pronuncia derivi da suoni già esistenti nel Medioevo castigliano, nonostante non si spieghi perché non abbia attecchito nelle colonie. Non tutte le innovazioni linguistiche hanno un fondamento logico!
Ovunque tu scelga d’imparare lo spagnolo, andrai inevitabilmente ad acquisirne l’accento, ma questo non ti impedirà di comunicare con gli altri ispanofoni. Abbiamo tutti un accento e non esistono accenti “migliori” o “peggiori”. Se acquisisci un accento particolare mentre impari una lingua, questo diventerà una parte di te e delle tue esperienze. Per di più, sarà un ottimo pretesto per rompere il ghiaccio e iniziare la conversazione durante i tuoi viaggi!
Meglio imparare lo spagnolo della Spagna o dell’America Latina?
Alcuni dicono che lo spagnolo della Colombia sia il più chiaro e il più bello di tutte le varianti, altri che lo spagnolo dell’Argentina sia il più sensuale. Altri ancora ritengono che lo spagnolo di Madrid sia il più importante, in quanto sede della Real Academia Española, l’istituzione che regola l’utilizzo della lingua.
Eppure, non dovrebbe essere una questione di spagnolo europeo o di spagnolo latinoamericano. Quando si tratta d’imparare una lingua, dovresti pensare al posto in cui vorresti essere, all’avventura che vorresti vivere e, naturalmente, al budget a tua disposizione. Di una cosa, però, puoi essere sicuro: qualsiasi variante di spagnolo tu scelga d’imparare, potrai comunicare con tutto il mondo ispanofono!
What do you think?